“La mia nonna dice che quando ho le mestruazioni non posso lavarmi con acqua fredda perché si blocca il flusso… Gli assorbenti interni sono pericolosi e fanno venire le infezioni…Le perdite vaginali non sono normali… Per la mia igiene intima utilizzo il bagnoschiuma…”
Quante volte hai sentito consigli come questi sull’igiene intima ma non sai quanto ci sia di vero e soprattutto quanto ci sia di “scientifico”?
Facciamo un po’ di chiarezza
La salute vulvare, vaginale e perineale sono il risultato di un equilibrio dinamico che si instaura e si mantiene durante tutto l’arco della vita della donna. I fattori maggiormente coinvolti nella salute genitale sono l’età, lo stato di salute generale, lo stato ormonale, le abitudini intestinali, lo stato del pavimento pelvico, le abitudini sessuali, gli stili di vita e il microbiota. Che cos’è il microbiota? E’ la somma di tutte le comunità microbiche che risiedono nei diversi habitat del corpo umano, ad esempio nell’intestino, in bocca, sulla cute e perfino dentro la vagina. Ognuno di noi ospita una popolazione microbica unica, costituita da batteri, funghi e virus, i quali vivono con noi in uno stato simbiontico, cioè svolgendo numerose funzioni che favoriscono la nostra salute in cambio della nostra ospitalità ma senza danneggiarci. Il microbiota vaginale è un ecosistema dinamico influenzato da tantissimi fattori, e in condizioni normali è costituito per il 90% da una speciale popolazione di batteri: i lattobacilli. I lattobacilli contribuiscono in molti modi al mantenimento della nostra salute genitale: ad esempio, producono alcune sostanze, come l’acido lattico, che mantengono il pH vaginale acido, impedendo così la proliferazione di specie batteriche opportunistiche e riducendo l’incidenza di infezioni.
Il mantenimento della nostra salute genitourinaria è quindi garantito da un’interazione costante tra un microbiota sano ed un sistema immunitario efficiente. Qualunque alterazione di questo delicato equilibrio determina un quadro di disbiosi, cioè una condizione caratterizzata dall’eccessiva proliferazione di agenti patogeni opportunisti, come ad esempio Candida albicans o Gardnerella vaginalis. In alcuni casi, la disbiosi può evolvere in vulvovaginite, una condizione infiammatoria caratterizzata da sintomi tipici come perdite vaginali bianco-giallastre maleodoranti, prurito e bruciore vulvovaginale, dolore vulvare e vestibolare, dolore ai rapporti sessuali e cistiti.
La pratica routinaria dell’igiene intima gioca un ruolo fondamentale nel mantenere la nostra salute genitourinaria. Molte donne trovano difficile assimilare queste pratiche nella loro attività quotidiana a causa delle loro personali vedute e preferenze, delle influenze culturali, sociali e religiose, o anche per l’imbarazzo di discutere con i propri medici di questi argomenti delicati e intimi. Molte evidenze scientifiche suggeriscono un significativo incremento del rischio di sviluppare vaginosi batteriche o vulvovaginiti da Candida in donne che attuano pratiche di igiene intima improprie.
Sfatiamo quindi alcuni miti:
I peli pubici vanno tolti perché è più “igienico”.
Falso! La depilazione dei peli pubici, che in passato in alcune popolazioni veniva eseguita prevalentemente per motivi culturali e religiosi, è diventata al giorno d’oggi più comune per ragioni estetiche. I peli pubici fungono da barriera fisica protettiva per l’area vulvovaginale e la loro rimozione mediante ceretta o rasoio potrebbe causare microtraumi cutanei e portare ad una maggiore suscettibilità alle infezioni. E’ importante quindi prestare la giusta attenzione alla depilazione se si desidera farla.
Durante il bidet, oltre la vulva bisogna lavare anche la vagina per pulirla da quelle perdite che ogni tanto vedo sugli slip.
Falso! La vagina è un organo “autopulente”: le perdite vaginali sono costituite da cellule epiteliali vaginali desquamate, batteri e secrezioni ghiandolari e aiutano a proteggerci dalle infezioni vulvovaginali. Inoltre, all’interno della vagina vive il microbiota, elemento importantissimo che aiuta a mantenere la salute genitourinaria. Quindi, utilizzare prodotti detergenti all’interno della vagina non solo non è utile, ma è persino dannoso.
Le perdite vaginali sono sempre segno di infezione.
Falso! Le perdite vaginali sono fisiologiche quando sono di colore bianco/trasparente e possiedono un leggero odore. Alcune caratteristiche possono cambiare durante le fasi del ciclo mestruale, ad esempio sono più dense all’inizio del ciclo e più acquose durante l’ovulazione. Quando diventano molto abbondanti, giallastre o verdastre e si associano ad un cattivo odore o a sintomi come prurito o bruciore vulvovaginale, allora possono essere segno di infezione.
Meglio utilizzare sempre il salvaslip per non sporcare gli slip.
Falso! L’utilizzo costante dei salvaslip, anche al di fuori del ciclo mestruale, non è raccomandato, in quanto i salvaslip aumentano la temperatura, l’umidità superficiale e il pH della pelle vulvare, modificando significativamente il microclima della vulva che è importantissimo per mantenere in salute il microbiota, predisponendo così alle infezioni.
Più volte al giorno faccio il bidet, meglio è.
Falso! L’ igiene intima vulvo-perineale va effettuata quando vi è una necessità, ad esempio dopo l’evacuazione o dopo un rapporto sessuale, ma troppi lavaggi al giorno, soprattutto con detergenti aggressivi e non specificatamente formulati, possono irritare la pelle vulvare e le mucose, con conseguenti alterazioni del microbiota e un aumento dell’incidenza di infezioni.
L’igiene intima rappresenta ancora oggi un argomento poco affrontato nel rapporto tra medico e donna. E’ essenziale che i fattori che predispongono alle infezioni vulvo-vaginali siano periodicamente diagnosticati dal ginecolog* e che vengano adottate delle abitudini di igiene intima corrette, al fine di favorire l’eubiosi del microbiota e minimizzare il rischio infettivo.
Non esitare a parlare con il tuo medico se hai dei dubbi su questo argomento, e scegli sempre dei prodotti adatti consigliati dal tuo ginecolog*.